LA ROMANIA NELL'ANNO DEL CENTENARIO
Nel breve volgere di un mese , il popolo e la comunità rumena sia in
Patria sia presente in Italia sarà chiamata a fare memoria del proprio
passato e del proprio futuro. Il 30 Novembre, con la ricorrenza di
Sant’Andrea Apostolo, si ricorda il legame tra le terra romena e la
cristianità, ribadendo come un popolo ed una nazione non può fare “nulla
senza Dio” e celebrando la ricorrenza dei cittadini romeni all’estero.
Un elemento, quello della comunità romena, sempre più caratteristico
delle nostre realtà urbane e non. Una presenza non solo economica e
produttiva ma anche culturale e religiosa, come dimostrano le oltre 100
parrocchie della Chiesa Ortodossa, la significativa testimonianza delle
comunità greco cattoliche e ancor di più la sempre più marcato servizio
di numerosi sacerdoti cattolici (rito latino) nelle diverse diocesi
d’Italia alcuni dei quali a capo di parrocchie che, senza questa
presenza sarebbero senza sacerdote.
Il 1 dicembre, poi, con l’anniversario della proclamazione della
GRANDE ROMANIA si vuole sottolineare il ricordo dell’inizio del periodo
più glorioso della Patria Rumena finalmente unita dopo secoli di lotte.
Infine, nei giorni del Natale, l’anniversario della Rivoluzione che
riportò la Romania ad essere una Nazione democratica e fedele alleato
della Nato in Europa orientale.
Accanto a questo importante personaggio vorrei ricordare i giovani
romeni che quasi cent’anni fa, inquadrati nella Legione Romena d’Italia e
facenti parte della VIII,V IV armata italiana presero parte alla la “
terza battaglia del Grappa” del 24 ottobre del 1918 e nella offensiva di
Vittorio Veneto che portò al collasso dell’esercito austro – ungarico e
alla fine la fine
Infatti fu anche grazie a quei tanti giovani romeni che permise di portare l’Italia vittoriosa alla fine della IV guerra d’indipendenza e a completare il disegno risorgimentale e a permettere anche alla Romania di trovare dopo pochi giorni dalla fine del primo conflitto mondiale la sua unità nelle gioiose giornate di Alba Iulia.
della guerra sul fronte italiano. L’omaggio a questi
sconosciuti si tramuta in gesto di riconoscenza per il presente. Infatti fu anche grazie a quei tanti giovani romeni che permise di portare l’Italia vittoriosa alla fine della IV guerra d’indipendenza e a completare il disegno risorgimentale e a permettere anche alla Romania di trovare dopo pochi giorni dalla fine del primo conflitto mondiale la sua unità nelle gioiose giornate di Alba Iulia.
Quest’anno questi anniversari rivestono particolare importanza,
essendo, il 2018 , l’anno cenetenario della fine della Grande Guerra e
della proclamazione della grande unione del 1918.
Ma altrettanto, mi sia permesso ricordare un altro anniversario.
Quello legato alla triste pagina del periodo della dittatura, infatti,
credo che sia doveroso mentre festeggiamo il centenario della Romania
unita, non dimenticare anche il 70° anniversario della persecuzione
della chiesa greco cattolica romena, una realtà ecclesiale che ha
contribuito proprio prima del primo conflitto mondiale a mantenere viva ,
in Transilvania, la cultura romena e che fu protagonista , nella
persona del Vescovo Hussu, della grande assemblea di Alba Iulia del 1
Dicembre 1918
Viva l’Italia, Viva la Romania, Viva l’amicizia italo romena
Amico del popolo romeno
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